sabato 13 febbraio 2016

Dialoghi di profughi II* - Bertolt Brecht



DOVE SI PARLA DI BASSO MATERIALISMO - DEI LIBERI PENSATORI - ZIFFEL SCRIVE LE SUE MEMORIE - INVADENZA DEGLI UOMINI IMPORTANTI

Ziffel e Kalle furono molto sorpresi, quando, due giorni dopo, si incontrarono di nuovo al ristorante della stazione. Kalle era vestito allo stesso modo, mentre Ziffel non portava più il pesante cappotto che l’ultima volta, benché fosse già estate, ancora indossava. 

ZIFFEL Ho trovato una stanza. sono sempre felice, quando riesco a sistemare i miei novanta chili di carne ed ossa. Non è cosa da poco, di questi tempi, mettere in salvo un tal mucchio di carne. e la responsabilità naturalmente è maggiore. E’ più grave se vanno a male novanta chili che solo sessantacinque.

KALLE Anzi, per lei deve essere più facile. La corpulenza fa buona impressione. E’ segno di benessere, e il benessere fa buona impressione.

ZIFFEL Io non mangio più di lei.

KALLE Non sia così suscettibile! Non ho mica niente in contrario che lei mangi a sazietà. Per la gente perbene sarà magari una vergogna patir la fame, ma da noi non è una vergogna mangiare a sazietà.

ZIFFEL Direi che è sintomatico il fatto che il cosiddetto materialismo sia tanto disprezzato dalle classi superiori, le quali parlano spesso dei bassi piaceri materiali e sconsigliano alle classi inferiori di buttarcisi dentro. Spesso mi sono chiesto perché gli scrittori di sinistra, per aizzare la gente, non preparano succulente descrizioni dei piaceri che si possono avere quando si hanno soldi. Vedo sempre soltanto manuali che dànno informazioni sulla filosofia e la morale delle classi superiori; mai però trattati sull’arte del mangiar bene e sulle altre piacevolezze che il popolo non conosce (come se il popolo ignorasse soltanto Kant!) E’ triste che ci sia chi non ha mai visto le piramidi, ma ancora più penoso mi sembra che costui non abbia mai visto neppure un filetto con salsa di funghi. Una descrizione delle varie qualità di formaggi, semplice, chiara e perspicua, o il quadro, ispirato da una genuina emozione artistica, di una vera omelette, produrrebbero senz’altro un effetto istruttivo. Un buon brodo di carne va benissimo d’accordo con l’umanesimo. Lo sa lei come si cammina con scarpe decenti? Intendo scarpe leggere, su misura, di pelle sottile, in cui ci si senta dentro come un ballerino; e pantaloni di stoffa morbida e di buon taglio! Chi di voi conosce queste cose? Ma questa è un’ignoranza che grida vendetta. L’ignoranza di bistecche scarpe e pantaloni è doppia: non se ne conosce il gusto e non si sa come fare per procurarseli; ma diventa tripla quando non si sa nemmeno che esistono.

KALLE Noi non abbiamo bisogno dell’appetito: abbiamo la fame.

ZIFFEL Già, è la sola cosa che non imparate dai libri: anche se la lettura degli scrittori di sinistra si potrebbe credere che persino il fatto che avete fame dovete apprenderlo dai libri. I Tedeschi sono poco dotati per il materialismo. Anche quando ce l’hanno, se ne fanno subito un’idea, e allora e materialista uno che crede che le idee derivino dalle condizioni materiali e non viceversa, e della materia non se ne parla più. Si potrebbe credere che in Germania vi siano solo due specie di persone: preti e mangiapreti. I rappresentanti dell’aldiquà, figure deperite e pallide che conoscono tutti i sistemi filosofici; i rappresentanti dell’aldilà, signori corpulenti che conoscono tutte le qualità di vini. Una volta sentii un prete litigare con un mangiapreti. Questi rimproverava al prete di non pensare che al mangiare, e il prete rispondeva che il suo signor contraddittore non pensava che a criticare i preti. Avevano ragione tutti e due. La Religione ha suscitato i più forti eroi e i dotti più sottili, ma è sempre stata un po’ faticosa. Al suo posto ora c’è un focoso ateismo, che è progressista, ma porta via troppo tempo.

KALLE Si è vero. Io una volta ero nei Liberi Pensatori. La nostra convinzione ci teneva sempre sotto pressione. Il tempo che ci restava libero dalla battaglia per la scuola laica lo impiegavamo per lo smascheramento dell’Esercito della Salvezza, e la propaganda per la cremazione dei morti dovevamo farla risparmiando sul tempo che ci si concedeva per mangiare. Qualche volta pensavo: se qui ci vede uno di lontano, mentre, con tanto fervore di fede, ci agitiamo contro la religione, ci potrebbe prendere per una setta particolarmente fanatica. Finii per lasciar perdere, perché la mia ragazza mi mise davanti alla scelta: o fare il libero pensatore, o uscire con lei la domenica. Il non combattere più contro la religione mi ha lasciato per molto tempo un sentimento di colpa.

ZIFFEL Sono contento che sia uscito da quell’organizzazione.

KALLE Ne ho trovata un’altra.

ZIFFEL E ha conservato la sua ragazza?

KALLE No l’ho persa, quando mi ha messo di nuovo davanti alla scelta tra lei e la nuova organizzazione. Con la religione è come con l’alcool: non lo puoi vietare sinché rappresenta un progresso. I peggiori bevitori erano, durante l’inverno, i carrettieri. Gli autisti d’oggi, che se ne stanno al calduccio in macchina, possono risparmiarsi la spesa.

ZIFFEL Dunque niente <<abbasso la grappa>> ma <<viva le macchine>>. E’ questo che vuol dire?

KALLE Qualcosa di simile. E’ contento della sua stanza?

ZIFFEL Non me lo sono ancora chiesto. Io non mi pongo domande, né tento di risolvere problemi, quando so che anche la risposta più scrupolosa e la soluzione migliore e definitiva non mi fanno fare un passo avanti. Quando casco in un pantano, non mi chiedo se preferisco il riscaldamento a vapore o a stufa. Penso di scrivere le mie memorie in quella stanza.

KALLE Credevo che le memorie uno le scrivesse solo verso la fine della sua vita. Allora si ha una chiara visione delle cose e ci si sa esprimere con tatto.

ZIFFEL Io non ho codesta visione, né mi so esprimere con tatto, ma, quanto alla prima condizione, la soddisfo come chiunque altro su questa parte della terra, e cioè sono probabilmente giunto alla fine della mia vita. Questo non è il posto migliore per scrivere, perché mi occorrono sigari, e qui sono difficili da trovarsi per via del blocco economico; ma per arrivare a ottanta pagine di formato grande ce la faccio, se procedo sistematicamente, con quaranta sigari in tutto. Per il momento riesco ancora a procurarmeli. Quello che mi preoccupa di più è un’altra cosa. Nessuno si meraviglia se gli dicono che un uomo importante ha intenzione di fornire ai suoi contemporanei un rapporto sulle sue esperienze, le sue opinioni, i suoi scopi. Io ho questa intenzione, ma io non sono un uomo importante.

KALLE Così può contare almeno su un successo di sorpresa.

ZIFFEL Vuol dire su un attacco di sorpresa in un momento in cui il nemico, il lettore, trotterella trasognato e ha trascurato di mettersi a tempo giusto in posizione di difesa?

KALLE Proprio così. Che lei sia un uomo comune, il lettore lo scopre solo quando è troppo tardi. Nel frattempo gli ha già ammannito una buona metà delle sue opinioni. Lui le ha bevute avidamente, senza sospettare di nulla, e quando poi comincia a capire che è tutta una sciocchezza, lei gli ha già reso familiare le sue idee, e anche se un poco diventa critico, qualcosa gli resta sempre appiccicato.

Ziffel scrutò per bene Kalle, ma non poté scoprire in lui nessun segno di malignità: gli occhi di Kalle erano rivolti verso di lui, sinceri e incoraggianti. Allora bevve un sorso della sua birra che non era birra e il suo sguardo riprese la solita espressione assorta e fissa nel vuoto.

ZIFFEL Considerando la questione dal punto di vista morale, mi sento nel giusto. Mentre le opinioni della gente importante vengono strombazzate, incoraggiate e pagate lautamente, quelle della gente comune sono disprezzate e messe a tacere. Di conseguenza, se gli uomini comuni vogliono scrivere e pubblicare i loro lavori, devono riportare sempre e soltanto le opinioni degli importanti invece delle proprie. Questo mi sembra uno stato di cose insostenibile.

KALLE Forse potrebbe scrivere un libriccino, un volumetto tascabile.

ZIFFEL Perché un volumetto? Vedo che lei mi assale alle spalle. Un uomo importante, lei pensa, può scrivere un libro grosso, anche se le sue esigenze nei riguardi del lettore non possono venir mai veramente soddisfatte e sono quindi esorbitanti. Io, invece, che voglio diffondere opinioni davvero comuni, che ognuno può fare proprie - se non le ha già senza confessarselo - dovrei essere breve!

KALLE Qui sono d’accordo con lei: questo rientra nel capitolo della tirannia universale. Perché un uomo qualunque non dovrebbe poter esporre dettagliatamente le sue opinioni ed essere cortesemente ascoltato?

ZIFFEL Qui le è sfuggito un errore. Vorrei mettere in chiaro che io sono si un uomo comune, ma assolutamente non un uomo qualunque. Qui c’è una confusione di concetti. Mentre, a proposito degli uomini importanti, non si parla tanto facilmente di <<uomini qualunque>>, a proposito invece degli uomini comuni non ci si da scrupolo a parlarne continuamente. Io protesto energicamente contro di ciò. Anche tra noi uomini comuni ci sono notevoli differenze. Come esiste gente che possiede in particolar modo qualità come il coraggio, il talento, l’altruismo, così esiste gente che in particolar modo non le ha. Io appartengo a questa seconda categoria, quindi sono un’eccezione, non un uomo qualunque.

KALLE Scusi tanto.

ZIFFEL Non c’è dubbio che gli uomini comuni siano, al giorno d’oggi, in procinto di scomparire. Il progresso nel campo della scienza, della tecnica e sopratutto della politica fa sì che essi scompaiano dalla superficie terrestre. La stupenda capacità della nostra epoca di trasformare il nulla in qualcosa: ecco ciò che ha creato un numero così straordinario di grandi uomini. Essi compaiono in masse sempre più gigantesche, o, per dir meglio, marciano in masse sempre più gigantesche. Dovunque giri lo sguardo, ecco dappertutto individui che si comportano come i più grandi eroi e santi. Quando mai si vedeva nei tempi andati tanto coraggio, tanta volontà di sacrificio, tanto talento? Guerre come le nostre, e tempi di pace come i nostri, prima non sarebbero stati possibili. E’ che avrebbero richiesto troppe virtù e più grandi uomini di quanti ce ne fossero a disposizione.

KALLE Ma se l’epoca dei non eroi, per così dire, è già alle nostre spalle, le sue opinioni potrebbero non interessare più nessuno.

ZIFFEL Al contrario! Sono proprio le sensazioni e i modi di pensare divenuti rari che si ha più voglia di conoscere. che cosa non daremmo, per esempio, per potere saperne di più della vita intima di uno degli ultimi dinosauri, quei grossi erbivori che comparvero in epoca preistorica sulla nostra terra? Essi si sono estinti, probabilmente perché non potevano farcela a rivaleggiare con le altre creature, ma appunto per questo una loro testimonianza autentica potrebbe avere un certo interesse.

KALLE Se lei si paragona ai dinosauri, sarebbe proprio ora che stendesse le sue memorie, se no, ancora un po' e nessuno la capirebbe più.

ZIFFEL Il passaggio si svolge con rapidità vertiginosa. Oggi la scienza ritiene che il passaggio da un’epoca a un’altra avvenga a sbalzi, si può dire di colpo. Per molto tempo si hanno minuscoli mutamenti, differenze e deformazioni, che preparano la svolta. Ma questa poi subentra con drammatica rapidità. I dinosauri, per così dire, si muovono ancora per un bel pezzo nella migliore società, anche se sono andati a finire un po’ in coda. Dietro di loro non c’è più niente, ma ancora non gli si toglie il saluto. Nell’almanacco del Gotha del mondo animale occupano ancora un posto rispettato, se non altro per la loro antichità. E’ ancora considerato <<bene educato>> mangiare erba, anche se gli animali più elevati preferiscono già la carne. Non è ancora una vergogna misurare venti metri dalla testa alla coda, anche se non rappresenta più un merito. Questo dura per un po’, e poi, ecco, improvviso, il cambiamento totale. Se lei non ha obiezioni, la vorrei pregare di stare a sentire ogni tanto qualche capitolo delle mie memorie.

KALLE Non ho nulla in contrario.

Poco dopo i due si separarono e si allontanarono, ciascuno per la propria strada. 

Prima parte:     http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/02/dialoghi-di-profughi-bertolt-brecht.html

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